Le abbiamo viste per anni nei film e nelle serie TV americane prima di vederle approdare nelle nostre cucine.
L’isola in cucina si rivela un complemento d’arredo molto comodo e funzionale.
Soprattutto nelle case in cui la cucina e la zona living si fondono in un unico ambiente, la cucina con l’isola può funzionare da spartiacque per i due spazi, utilizzandola come piano di lavoro, come tavolo su cui far colazione quando si è soli e non si vuole spostare tutto sul tavolo da pranzo, o ancora come elemento di decorazione.
Esistono principalmente due tipi di isola: quella collegata ad un pilastro o ad un muro, stretta e lunga, e quella posta al centro della cucina, al posto un tempo occupato dal tavolo.
Quest’ultima si adatta bene ad ogni stile di arredamento, e regala spazio in più in quelle cucine piccole che includono anche gli elettrodomestici, togliendo fisicamente posto a lavandino, mensole, stoviglie e altri accessori.
Inoltre, quando collocata al centro della stanza, l’isola in cucina diventa un vero e proprio luogo di condivisione e intrattenimento, permettendo di cucinare agevolmente in due, di preparare i piatti e di svolgere tutte le operazioni di cucina con agilità.
Se non abbiamo spazio a sufficienza per i grandi elettrodomestici possiamo includerli proprio all’interno dell’isola. Tra questi, ad esempio, possiamo inserire il tritarifiuti, la lavastoviglie, un forno o il congelatore a pozzetto.
Un altro uso alternativo dell’isola è quello di organizzare gli accessori della cucina in grandi cassetti inseriti all’interno del mobile. Tra cassettoni e sportelli possiamo riporre pentole, padelle, utensili e posate.
Certo, l’isola non è proprio ideale nelle cucine strette e lunghe. Di fatto, per collocarsi bene, dovrebbe rimanere un metro di spazio tra l’isola e i mobili a parete, per consentire un movimento agile all’interno della stanza.
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